Brano: [...] padroni assoluti del giornale, tre anni dopo i fascisti lo trasferirono in una nuova sede, con macchinari modernissimi, facendosi finanziare d all 'Istituto Nazionale delle Assicurazioni.
Nella primavera 1940, autorizzato da Mussolini, il segretario del partito Ettore Muti trasferì la proprietà del “Carlino” a Dino Grandi (v.) che, insieme a suo cognato Aurelio Manaresi, consigliere nazionale, aveva costituito la società anonima Poligrafici Il Resto del Carlino, con capitale di un milione di lire. Manaresi e Grandi riunirono le azioni disperse, suddividendosi in parti uguali la proprietà.
Durante l'occupazione tedesca
Il 26.7.1943, all’annuncio dell’arresto di Mussolini, il redattore capo del quotidiano Giuseppe Longo, spalleggiato dai redattori Gino Tibalducci e Leon Comi ni invitò il direttore Giovanni Telesio ad allineare il giornale in sintonia con l’avvenuto cambiamento politico. Ma la sera stessa, per decisione di Grandi, fu insediato come nuovo direttore l’ex deputato liberale Alberto Giovannini.
Durante i 45 giorni del governo Badog[...]
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Il 2.12.1949 la direzione fu affidata a Giuseppe Longo che, conceden
do larga ospitalità agli editoriali di intonazione socialdemocratica, inasprì la polemica con l’estrema sinistra locale. Agli inizi del 1950 fu stabilita l’appartenenza dello Stabilimento Poligrafici Riuniti al gruppo industriale che lo aveva rilevato, con forte partecipazione del trust zuccheriero Eridania.
I! 14.11.1953 il quotidiano riapparve con la vecchia testata “Il resto del carlino” (sottotitolo “Giornale dell’Emilia”) e dal successivo 23 dicembre rinacque il “Carlino sera”. Agli inizi del 1958 l’Eridania si assicurò il controllo del complesso editoriale, il cui pacchetto azionario passò, dal 1966, nelle mani di Attilio Monti.
Bibliografia: Annuario Stampa Italiana 193132, Bologna 1932; Annuario Stampa Italiana, 195758, Milano 1958; N.S. Onofri, La grande guerra nella città rossa, Milano 1966; L. Arbizzani N.S. Onofri, Giornali bolognesi della Resistenza, Bologna 1966; P. Murialdi, La stampa italiana del dopoguerra, Bari 1973; V. Castronuovo N. Tranfaglia, La stamp[...]
[...]dal 1966, nelle mani di Attilio Monti.
Bibliografia: Annuario Stampa Italiana 193132, Bologna 1932; Annuario Stampa Italiana, 195758, Milano 1958; N.S. Onofri, La grande guerra nella città rossa, Milano 1966; L. Arbizzani N.S. Onofri, Giornali bolognesi della Resistenza, Bologna 1966; P. Murialdi, La stampa italiana del dopoguerra, Bari 1973; V. Castronuovo N. Tranfaglia, La stampa italiana dall'Unità al fascismo, Torino 1976; M. Malatesta, Il Resto del carlino, Milano 1978.
A. Co.
Reti, Paolo
N. a Fiume il 24.2.1900, m. a Trieste nell’aprile 1945; impiegato. Giovane militante del Partito Popolare nel primo dopoguerra, occupato presso l’Ansaldo di Genova, dopo il 25.7.1943 fu tra gli organizzatori della appena costituita Democrazia cristiana e dopo I’8 settembre si impegnò nella lotta clandestina, in contatto con \’Organizzazione Otto.
Avendo contribuito alla preparazione degli scioperi nell’azienda, segnalato alla polizia, dovette abbandonare Genova e si trasferì con la famiglia a Trieste, dove si collegò con don Edoardo Marzari, presid[...]